Le Carline, Primo simposio culturale sul mondo del BIO |
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Il 23 gennaio 2013 presso l'azienda agricola LE CARLINE di Pramaggiore, ha avuto luogo il I° simposio culturale sul mondo del BIO, e del Vino BIOLOGICO.
![]() A fare gli onori di casa Daniele Piccinin titolare de Le Carline, e tra i relatori presenti: Cristina Micheloni Agronomo coordinatrice del progetto ORWINE, Orazio Franchi enologo, Paolo Chinellato somellier A.I.S e il dott.Massimiliano Degenhardt, (che ha approfondito i profondi aspetti di interconnessione tra alimentazione Bio e benessere psicofisico).CdM ha avuto la possibilità di prendere parte all'evento, e con questo breve report vuole dare il via, non tanto a commenti od approfondimenti di sorta, ma piuttosto a dei "link", a degli spunti di riflessione per i suoi utenti.La recente modifica del regolamento di esecuzione n° 203/2012 dell'8 marzo 2012, va a colmare il vuoto normativo riguardante la trasformazione delle uve a Vino biologico. Permettendo di confezionare i vini dichiarando in etichetta "Vino biologico" e non più "Vino da uve biologiche" unite alla possibilità di utilizzare anche il logo europeo che identifica il prodotto biologico in tutto il mondo.Distinzione doverosa , ma non sempre chiara, ecco perché, estrapoliamo dall'intera conferenza solo alcuni stralci cercando di semplificarne i concetti, per una comprensione più chiara.D'ora in avanti, ai Vini Tradizioni prodotti con l'utilizzo di fertilizzanti ed agro farmaci si affiancheranno i VINI BIOLOGICI prodotti con tecniche di agricoltura e vinificazione che non prevedono l'utilizzo di sostanze chimiche di sintesi e senza l'impiego di OGM.
I pareri, su questa nuova classificazione, sono contrastanti, soprattutto da realtà che mal sopportano l'inquadramento del "biologico" o che optano per degli autoregolamenti interni autoproclamando i loro prodotti "Naturali" ( termine che di fatto non può apparire in etichetta in quanto non regolamentato da un disciplinare di produzione riconosciuto da normative europee ). Non sta ovviamente a noi stabilire quale metodo, possa essere "migliore", o portare al "miglior prodotto".Tanto meno ci sentiamo di dire che "Biologico",essendo salutare, sia sempre sinonimo di "buono " o che viceversa produzioni "non biologiche" debbano per forza essere etichettate come peggiori o peggio "dannose".Ma come sempre, sottolineiamo fortemente l'importanza che una corretta informazione, sia doverosa, in quanto primo strumento di valutazione per noi consumatori finali.
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